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LUMOS – Se l’Arte fosse Luce

Villa Garibaldi

Per questa edizione hanno voluto rendere omaggio a Conversano, città d’arte e scrigno di bellezza, trasformando la Villa Comunale in un museo a cielo aperto.

Sei luminarie d’autore reinterpretano altrettante opere iconiche della storia dell’arte, celebrando il dialogo tra luce e cultura. Tra queste, anche un tributo speciale a Paolo Finoglio, con una scena tratta dal celebre ciclo della Gerusalemme Liberata custodito nel castello aragonese: un ponte ideale tra passato e presente, tra arte barocca e arte luminosa.

L’urlo – Edvard Munch (1893)

Un’icona dell’angoscia esistenziale, questo dipinto mostra una figura stilizzata che urla sotto un cielo infuocato. Munch, pittore norvegese, è stato uno dei precursori dell’Espressionismo, traducendo emozioni forti e inquietudini interiori in immagini viscerali e potenti.


Notte stellata – Vincent van Gogh (1889)
Con cieli vorticosi e luci pulsanti, Van Gogh trasforma il paesaggio notturno in una visione emotiva e dinamica. L’artista olandese, noto per la sua pittura intensa e tragica vicenda personale, è oggi uno dei più amati esponenti del Post-Impressionismo.

Monna Lisa – Leonardo da Vinci (1503-1506 ca.)
Il sorriso enigmatico più famoso al mondo. Questo ritratto rinascimentale è ammirato per il realismo, la profondità psicologica e l’uso sapiente dello sfumato. Leonardo, genio universale, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte e della scienza.

Il bacio – Gustav Klimt (1907-1908)
Avvolti in ori brillanti e motivi decorativi, due amanti si fondono in un abbraccio senza tempo. Klimt, figura centrale della Secessione Viennese, ha unito erotismo e simbolismo in opere raffinate e sensuali, spesso dedicate al tema dell’amore.

La persistenza della memoria – Salvador Dalí (1931)
Gli orologi molli che sfidano le leggi del tempo incarnano l’inconscio e il sogno. Dalí, maestro del Surrealismo spagnolo, ha saputo trasformare l’assurdo e il fantastico in immagini vivide e disturbanti, sfidando ogni logica razionale.

Ciclo della Gerusalemme Liberata – Paolo Finoglio (1640 ca.)

Paolo Finoglio, pittore napoletano del Seicento, fu uno degli interpreti più raffinati del barocco meridionale. Influenzato dalla drammaticità luminosa di Caravaggio, seppe fondere realismo e teatralità con una vena lirica tutta personale.
Il suo capolavoro è il ciclo della Gerusalemme Liberata, commissionato dai duchi Acquaviva d’Aragona per il castello di Conversano.
In queste grandi tele, Finoglio tradusse i versi di Torquato Tasso in immagini dense di pathos e colore. Tra le scene più suggestive, hanno scelto di rappresentare quella di Rinaldo e Armida, in cui l’eroe cristiano è sedotto dalla maga saracena in un paesaggio incantato: una pittura che unisce sensualità, tensione narrativa e un sapiente uso della luce.

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